Cosa rimane alla fine, quando tutto si conclude? Cosa tocchiamo di noi, quando pensiamo di essere arrivati in fondo al viaggio? Di chi è ora lo sguardo riflesso nell'immagine che ci appare dinnanzi? Ci siamo mai veramente sentiti liberi dentro il nostro corpo di poter essere pienamente noi stessi, con tutte le idiosincrasie possibili, ma liberi e pacificati, senza aspettative? Una serena accettazione azzera ogni tipo di ansia, anche se richiede il più grande coraggio, quello di respirare fino in fondo e toccare la nostra sofferenza. Ma la soddisfazione maggiore che possiamo trarre da qualunque tipo di cammino interiore è quello di abbracciare noi stessi incondizionatamente quando riusciamo a sederci comodamente dentro di noi, accarezzando le pareti dell'anima con un respiro di sollievo e leggerezza. E' lì che possiamo toccare l'Infinito rimanendo con i piedi ancorati a terra, ed è lì che ritroviamo in noi il Riflesso di Ciò Che Non Ha Mai Fine, la parte della nostra natura immortale, lo Specchio Cosmico.
Stefania Gyan Salila
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