Nel giorno della Scimmia Blu che risuona al Tono Galattico si assiste alla Costruzione di un nuovo assetto interiore nella coscienza umana. Dal 03 aprile siamo dentro un intenso movimento vibrazionale che arriva sulla Terra portato dai Raggi Solari, proveniente dal Centro della Galassia. Complici i 5 pianeti retrogradi (dal 9 maggio sono diventati 4), la nostra interiorità viene ripulita dai vecchi paradigmi. Il corpo duole, viene aperto dalla Luce, purificato nei suoi strati di sedimentazione emozionale. I sintomi sono molteplici, durano un giorno e poi spariscono. La sensazione è che quei sintomi sono ricordi di malattie di cui abbiamo sofferto nelle vite passate e che ora possono essere rilasciati grazie al lavoro di consapevolezza che abbiamo fatto. Ovviamente dietro quelle antiche malattie ci sono emozioni potenti che le hanno scatenate, e sicuramente anche ora, anche in questa vita, abbiamo dovuto lottare con le stesse emozioni.
Il ciclo dei 52 giorni che stiamo vivendo (03 aprile/24 maggio) apre uno spazio dentro cui prende forma una purificazione molto forte della parte umana più densa, il paradigma collegato con le varie esistenze trascorse all'interno del mentale collettivo terrestre, diviso tra bene e male, soggetto alla paura e alle basse vibrazioni della materia.
Ora la nostra Essenza torna a riappropriarsi dell'elasticità celeste, cominciando ad immaginare i Mondi. La Scimmia Blu Galattica porta ispirazione affinché possiamo accorgerci quanto sia possibile costruire gli eventi rivestendoli di Magia e Possibilità. Nell'Onda del Seme Giallo sta fiorendo il Domani, fatto ad immagine delle potenzialità espresse.
L'intensità che sentiamo ora, il rallentamento profondo che sentiamo ora, sono tutte qualità necessarie a far sedimentare il nuovo strato di consapevolezza che porta a radicare qualcosa di estremamente insolito e sconosciuto. Non si possono fare programmi, anzi. Meglio rimanere in osservazione per cogliere al volo le occasioni. E le difficoltà che ancora ci troviamo davanti ci chiedono di non dar loro energia, ma di riconoscere le nostre resistenze, ridendo di noi. Così esse scompaiono. Perché prendersi così tanto sul serio?
Stefania Gyan Salila
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