Entriamo nel giorno 2 dell'Onda del Cane Bianco, il Kin che trasporta le informazioni sulla Sfida che ci troviamo ad affrontare una volta che vogliamo cominciare ad amare noi stessi, ad amare il Bambino Interiore. Come si trasforma il cuore quando non ci amiamo? Si chiude e noi indossiamo la maschera del Cinismo - la Scimmia Blu Lunare ci mostra la ferita della derisione, della risata finta che nasconde le lacrime.
Ridere è sano, ridere fa bene al cuore, quando la risata è manifestazione di leggerezza, a cui pure la Scimmia Lunare ci invita, quando riusciamo a non prendere troppo sul serio le nostre puntigliosità infantili e sappiamo vedere oltre.
Così gli aspetti duali a cui il Tono Lunare ci mette di fronte sono questi. Il Tono Lunare, giorno 2 di un'Onda di 13 giorni, ci mette sempre di fronte alla dualità. Nel giorno 1 viene messo in luce il nuovo insegnamento. L'1 è coesione che nella sua evoluzione diventa 2, cioè si polarizza, crea una separazione che a sua volta crea un campo magnetico di polarità opposte, all'interno del quale vivremo un'esperienza.
Grazie al flusso di informazioni trasportato oggi dalla Scimmia Blu possiamo renderci conto se siamo diventati troppo cinici per mascherare una richiesta d'amore che abbiamo avuto paura a manifestare; se ci piangiamo troppo addosso perché ci sentiamo vittime, maturando rancore; se rimaniamo troppo in superficie per non sentire il vuoto nascosto.
Man mano che attraversiamo questi strati emozionali, raggiungiamo un certo grado di maturità ma soprattutto ci liberiamo dalla schiavitù delle reazioni. Sotto ad esse si trova il Bambino Interiore e le situazioni elencate sopra sono le sue strategie per attirare la nostra attenzione. Noi pensiamo di voler attirare l'attenzione di qualcuno di esterno. No. Sono le nostre ferite a chiamarci. Per essere amate e guarite. Poiché la Scimmia Blu possiede delle precise qualità di smascheramento, oggi possiamo guardare il mostro in faccia vedendolo per quello che è, un topolino travestito. Il Bambino Ferito travestito da drago.
Di nuovo, usiamo tanto respiro, tanto spazio nel cuore e nel ventre, per accogliere ciò che normalmente ci farebbe tanto male. Ora sentiamo di poterlo contenere, che siamo altro rispetto a ciò che crediamo, più vasti, centrati in un punto dell'Essere dove Tutto E'. E noi siamo quel Tutto.
Stefania Gyan Salila
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